da Tuttoscuola
Dichiarazione vaccinale: ci pensano le ASL già quest’anno
Dieci anni fa il 70% delle ASL disponeva di un’anagrafe vaccinale che registrava le vaccinazioni obbligatorie a cui la popolazione si era assoggettata. Ad oggi, pur non essendo disponibile il dato aggiornato, si può ritenere che la maggior parte delle ASL disponga di questo tipo di anagrafe. Forse, proprio nella convinzione che quelle anagrafi siano ora accessibili, un emendamento al decreto legge fiscale (art. 18-ter), approvato ieri in prima seduta al Senato, ha previsto che siano le Asl, anziché le singole famiglie, a rendere nota alle scuole la situazione vaccinale dei ragazzi, senza attendere il 2019, come aveva previsto quest’estate la legge 119/2017.
Ma c’è di più. L’intervento delle Asl avrà effetto certamente per l’anno scolastico 2018-19, ma, se le comunicazioni alle scuole saranno tempestive e, comunque, inviate entro il prossimo 10 marzo, le famiglie che in sede di prima provvisoria dichiarazione quest’anno hanno rinviato ad altro momento la trasmissione certificativa dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale, non avranno più l’onere di tale invio. L’applicazione dell’emendamento sarebbe già efficace da quest’anno scolastico.
Perché proprio la data del 10 marzo 2018?
Questa data è stata fissata a suo tempo dal Ministero della salute (nota 16 agosto 2017) come termine ultimo di trasmissione della documentazione vaccinale da parte delle famiglie.
«Nelle medesime regioni e province autonome, le disposizioni di cui al comma 1 sono applicabili già per l’anno scolastico e il calendario dei servizi educativi per l’infanzia e dei corsi per i centri di formazione professionale regionale in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, a condizione che il controllo sul rispetto degli adempimenti vaccinali si concluda entro e non oltre il 10 marzo 2018» (comma 2, art. 18-bis).